Nel settembre del 2013 dalla collaborazione tra la linea PROGETTARE di Capacity SUD e la Regione Siciliana, Assessorato delle Risorse Agricole e Agroalimentari del Dipartimento Agricoltura, è nato “Piano di Sviluppo Rurale verso Europa 2020”, un percorso laboratoriale caratterizzato da diversi workshop di innovazione di processo finalizzati ad approfondire il tema delle politiche per lo sviluppo rurale della Regione Siciliana con l’intento di programmare e progettare azioni strategiche di governo coerenti con le policies dell’amministrazione Siciliana anche nella prospettiva di una gestione efficace del ciclo di programmazione comunitaria 2014-2020.
Il percorso - Il laboratorio è stato realizzato con l’intento di individuare un modo efficace di programmare e progettare le azioni strategiche di governo e disegnare coerentemente ad esse, una struttura interna all’Amministrazione che fosse in grado di realizzarle. Dopo una fase di co-progettazione, nella quale si sono definite le filiere di policy, i territori destinatari, le loro eventuali aggregazioni e l’analisi degli attori da coinvolgere, sono state realizzati workshop che hanno affrontato i seguenti temi:
19.11.2013, Palermo - workshop "Approvvigionamento e uso dell’energia in agricoltura"
19.11.2013, Palermo - workshop "Gestione delle risorse idriche in agricoltura"
20.11.2013, Palermo - workshop "Attività agricola e salvaguardia della biodiversità, degli habitat e del paesaggio rurale" (Vedi il materiale dei tre workshop)
27.11.2013, Palermo - workshop “Innovazione e trasferimento delle conoscenze nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali”. (Vedi il materiale del workshop).
L’approccio - Come per tutte le attività della linea PROGETTARE - è stato caratterizzato dall’applicazione di metodologie di progettazione partecipata. Sono state coinvolte le amministrazioni locali, i portatori di interesse ed i centri di competenza attivi sul territorio ed insieme, attraverso l’utilizzo della metodologia Metaplan®, è stato realizzato un lavoro di raccolta di opinioni, la loro successiva organizzazione in blocchi logici, fino alla formulazione di piani di azione finalizzati al raggiungimento dei risultati attesi.
La metodologia adottata all’interno del laboratorio “Piano di Sviluppo Rurale verso Europa 2020”, rappresenta il volano dell’innovazione: la ricchezza sta proprio nell’aver fatto proprie metodologie di lavoro partecipate che hanno consentito a chi è stato coinvolto di potersi esprimere e di poter vedere riconosciuto il proprio contributo nel documento finale ma che soprattutto danno garanzie all’amministrazione di poter contare su nuove modalità di collaborazione con gli stakeholder oltre che di efficacia del documento-programma attraverso il loro riconoscimento nelle azioni, nei processi nelle proposte di realizzazione contenute nel documento.
Gli interventi hanno attivato una “mobilitazione cognitiva” come elemento di empowerment, sia per l’Amministrazione Siciliana, che in questo modo ha rafforzato la propria capacità istituzionale, sia per il tessuto locale che ha potuto sviluppare diverse competenze e rafforzare il proprio rapporto fiduciario con l’Amministrazione stessa. Di fondamentale importanza la realizzazione delle attività a livello centrale, con il coinvolgimento di altri settori dell’Amministrazione regionale e del Territorio: i GAL, le Università i Centri di Ricerca ed altri stakeholder territoriali, per realizzare integrazione delle policy e dei Fondi.
La finalità è stata la possibilità di convogliare e assimilare più facilmente le esigenze espresse dai soggetti coinvolti nei vari livelli e raccogliere oltre alle azioni concrete e le soluzioni proposte per un miglioramento dell’azione amministrativa, la possibilità di un “vivace” confronto di esperienze e partecipazioni, che hanno contribuito ad orientare fattivamente alcune scelte e ipotizzare nuove soluzioni.
I risultati sono stati diversi: il più importante riguarda la co progettazione tra Amministrazione, GAL, Università, centri di ricerca e altri stakeholder, del documento di Programma di Sviluppo Rurale legato alla nuova programmazione che l’Assessorato all’Agricoltura presenterà a fine anno al vaglio finale della commissione UE in modo che possa essere attuato nel 2015. Un altro risultato riguarda la progettazione e la pianificazione di una struttura interna all’Amministrazione in grado di programmare e progettare azioni strategiche di governo e possa realizzare processi concreti di integrazione tra policies e fondi. E ancora, quasi come una contaminazione positiva, il laboratorio ha contributo a migliorare i processi decisionali all’interno dell’amministrazione ed a innalzare l’efficacia degli interventi nel territorio migliorando la qualità sia delle azioni di programmazione che di progettazione.
Un’esperienza trasferibile - Le modalità utilizzate per la realizzazione del Laboratorio grazie al coinvolgimento degli attori principali, alle tecniche di partecipazione utilizzate ed anche alle tecniche di visualizzazione hanno permesso una facile partecipazione oltre che modalità semplici di espressione e di condivisione. Tale metodologia è assolutamente trasferibile a differenti contesti come peraltro dimostrano le esperienze che Formez PA ha già maturato in contesti analoghi ma anche in differenti contesti sempre all’interno di Capacity SUD, anche se di volta in volta dovrà essere adattata agli argomenti affrontati ed alle esigenze dell’organizzazione interessata.
Un’azione innovativa – L’intero laboratorio rappresenta un importante percorso di innovazione di processo che ha permesso al Dipartimento Agricoltura di passare da consolidate modalità di lavoro (abitualmente top down) a nuove modalità di lavoro partecipate e condivise. La necessità di riscrivere il nuovo PSR ha rappresentato un utile pretesto, oltre che una reale necessità, che ha permesso di attivare l’intero processo di cambiamento consentendo al Dipartimento di allontanarsi dagli abituali schemi di autoreferenzialità della PA e coinvolgendo concretamente i portatori di interesse economici e sociali con conseguenze sul miglioramento delle capacità di relazione tra questi due attori e il rafforzamento della capacità amministrativa.
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