Regione Sicilia. Rapporto Focus tematico “La domanda di innovazione delle piccole e medie imprese in Sicilia”

La Strategia Regionale dell’Innovazione per la Specializzazione Intelligente 2014-2020 si basa sulla partecipazione attiva delle imprese che rappresentano la domanda di innovazione e sull’attivazione di un circolo virtuoso con il sistema dell'offerta di ricerca.

A tal fine, lo scorso 6 novembre 2013 si è svolto, presso il Dipartimento di Attività Produttive della Regione Siciliana, il Focus tematico “La domanda di innovazione delle piccole e medie imprese in Sicilia”, finalizzato all’ascolto e al coinvolgimento delle imprese siciliane orientate all’innovazione e alla ricerca di nuovi mercati che, se pur ridotte di numero, rivestono un’importanza decisiva per lo sviluppo del sistema produttivo dell’isola.
66 i partecipanti al Focus, provenienti dal mondo dell'impresa, della ricerca (Università e vari istituti del CNR), dalla categoria degli intermediari scientifici e tecnologici e dalle associazioni di categoria.
 
Dal confronto dei soggetti presenti è emerso che l’apertura ai mercati internazionali è stato un passaggio fondamentale per fronteggiare la grave crisi economica in corso e, in questo contesto, le attività di ricerca e innovazione sono state essenziali per il rafforzamento della competitività e del posizionamento in mercati specifici, nonostante la fragilità e la tradizionale carenza di innovatività che ha negli anni caratterizzato la realtà produttiva siciliana.
Le imprese intervenute rappresentano un settore vario e composito, costituito sia da realtà specializzate in Biotecnologie e ITC avanzato che hanno sfruttato con successo le eccellenze nel campo degli studi e reti di ricerca applicate a prodotti molto specializzati, sia da soggetti che hanno applicato la ricerca di nuove tecnologie e nuovi mercati in settori produttivi tradizionali.
Rispetto alla prima tipologia di imprese sono emersi tre fattori rilevanti:
-         la forte differenziazione tra modelli di impresa (lo sviluppo interno di un’intera famiglia di prodotti legati a una particolare tecnologia, da una parte, e la messa a punto di innovazioni di prodotto ciascuna destinata a produrre uno spin off di impresa specializzata nella produzione del nuovo prodotto, dall’altra);
-         la necessità di partire dalle esigenze del mercato e dalla ricerca di soluzioni tecnologiche appropriate e finalizzate a specifici problemi;
-         l’importanza della qualità del lavoro per migliorare la competitività, garantita comunque dalla presenza di personale altamente formato.
Nel secondo caso, invece, il ruolo imprenditoriale è stato prevalentemente quello dell’identificazione dei problemi cui è seguita la ricerca dei soggetti, nazionali o esteri, in grado di fornire la risposta tecnologica adatta (come il caso di un’azienda produttrice di pane che ha ricercato un modo per prolungarne la vita utile sugli scaffali senza far perdere le proprietà organolettiche). In questo caso non si tratterebbe in senso proprio di “smart specialisation” intesa nell’accezione più semplice, ma di applicazioni moderne a settori tradizionali di estremo rilievo per la competitività di un tessuto produttivo nel suo insieme.
 
Dal dibattito è emersa la necessità di una revisione radicale degli interventi in atto, a partire proprio dalle proposte suggerite dai presenti al Focus: analisi delle procedure e riduzione delle regole d’accesso; passaggio da procedure a bando a procedure a sportello; garanzia di terzietà delle valutazioni e snellezza dei tempi; imitazione di modalità e processi di successo sperimentate in altre Regioni.
Sono state inoltre individuate alcune priorità di azione che riguardano:
-         il sostegno alle Stat up e il rafforzamento del legame tra le ricerca e le imprese
-         l’investimento su cervelli e ricercatori, ma anche sull’apprendistato di alta formazione
-         la necessità di integrazione tra politiche e programmi (in particolare integrazione tra Fondo Sociale Europeo e, più in generale, politiche della formazione con politiche più propriamente per la R&S).
-         lo sviluppo dell'innovazione a partire innanzitutto dalla PA, per ribaltare gli approcci finora seguiti, promuovere la cultura d'impresa aperta al territorio, ripartire dalle esigenze delle imprese e dai bisogni dei cittadini, utilizzare la leva della domanda pubblica, anche attraverso gli appalti pre-commerciali.
 
Il Gruppo interdipartimentale istituito per definire la nuova Strategia Regionale di Ricerca e Innovazione  intende proseguire il confronto con le imprese intervenute al Focus attraverso ulteriori momenti di incontro, più orientati all'operatività. Inoltre, per approfondire le conoscenze sulla domanda delle imprese la Regione, insieme a FormezPA, intende lanciare un'indagine tramite questionario, che sarà rivolta alle PMI.
Per ulteriori informazioni sul Focus è possibile scaricare il report dell’incontro, oppure consultare i materiali di approfondimento presentati durante la giornata.

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