Un importante finanziamento della UE aiuterà l’Italia nella lotta al crimine organizzato

Pawel Samecki, commissario europeo alla politica regionale, annuncia oggi i particolari relativi a un importante contributo finanziario dell’UE a sostegno della lotta contro la criminalità organizzata nell’Italia meridionale. La politica di coesione dell’UE investirà 64 milioni di euro nello sviluppo delle proprietà sequestrate alla mafia nel periodo 2007-2013. Ciò fa seguito a un progetto pilota finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), che ha contribuito con 11 milioni di euro a convertire 50 ex proprietà della mafia in attività legate all’insegnamento, all’agriturismo o ad altri attività legali

“Uno dei principali ostacoli allo sviluppo economico di alcune zone del Mezzogiorno è l’ombra onnipresente della criminalità organizzata. Sono fiero di mostrare l’altra faccia della medaglia: il finanziamento della UE che aiuterà l’Italia a sostenere iniziative tese a convertire i beni sequestrati, a creare nuovi posti di lavoro, soprattutto per giovani, e ad alimentare nuove speranze in zone a lungo vessate da alti tassi di disoccupazione e di criminalità” - ha dichiarato il commissario Samecki. La criminalità organizzata frena lo sviluppo economicoPrincipale ostacolo allo sviluppo del meridione, la criminalità organizzata va sradicata per consentire di stimolare la produttività e attirare verso l’Italia del sud investimenti che sono assolutamente necessari. Nel corso di una conferenza stampa che si terrà oggi a Bruxelles, il commissario Samecki e gli esperti italiani spiegheranno come la politica di coesione possa contribuire a sostenere le autorità nella loro lotta alla mafia.L’UE cofinanzia un programma multiregionale denominato “Sicurezza per lo sviluppo” del valore di 1,2 miliardi di euro nel periodo 2007-2013 (579 milioni provengono dal FESR). Suo scopo principale è migliorare la sicurezza in 4 regioni dell’Italia meridionale (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). Di tale importo, 91 milioni di euro (di cui 45,5 milioni provenienti dal FESR) saranno spesi in progetti per convertire terreni e proprietà che appartenevano alla mafia. Altri 36,5 milioni di euro (di cui 18,25 milioni del FESR) saranno dedicati allo stesso scopo attraverso programmi regionali.Il sostegno dell’UE a una serie di successi significativiLucio Guarino, capo dell’Associazione “Sviluppo e legalità” in Sicilia e Giovanni Allucci, direttore di “Agrorinasce” , società campana specializzata nell’innovazione territoriale, parleranno delle loro esperienze nel campo dei progetti di riconversione. All’odierna conferenza stampa parteciperanno anche Nicola Izzo, vice capo della Polizia italiana, e Antonio Maruccia, commissario speciale e responsabile della direzione delle proprietà sequestrate alle organizzazioni criminali.Saranno presentati i seguenti progetti:

  • Il “Giardino della Memoria” a San Giuseppe Jato (Palermo), realizzato su un terreno sequestrato a Giovanni Brusca, condannato all’ergastolo per oltre 100 omicidi, compreso quello particolarmente brutale di Giuseppe Di Matteo. Figlio di un informatore della polizia, il 15enne Di Matteo, su ordine di Brusca, fu strangolato dopo 779 giorni di prigionia e il suo corpo sciolto nell’acido. Il giardino è ora un campo da gioco per bambini e un luogo della memoria per i giovani vittime di crimini mafiosi. Il costo complessivo dell’investimento è stato di 931 000 euro (di cui il 50% proveniente dal FESR).
  • Il centro agrituristico “Terre di Corleone” a Corleone (Palermo), costruito su un terreno appartenuto a Salvatore Riina, uomo noto come il “capo dei capi”. Responsabile dell’omicidio di 3 giudici, di 2 esponenti politici locali e di altre persone impegnate nella lotta alla mafia, Riina sta scontando vari ergastoli. Il costo complessivo dell’investimento è stato di 606 292 euro (di cui il 50% proveniente dal FESR);
  • La cantina “Centopassi”, costruita su una tenuta di 17.000 metri quadri a San Cipirello (Palermo). Ogni bottiglia prodotta in questa cantina è dedicata a una vittima della mafia. Il terreno è stato sequestrato a Giovanni Genovese, arrestato nel 2007 per estorsione e altre attività criminali. Il costo complessivo dell’investimento è stato di 426 000 euro (di cui il 50% proveniente dal FESR);
  • Il centro giovanile polivalente “San Marcellino” a Casalesi (Campania), costruito su terreni sequestrati a Giorgio Marano, ex capo camorrista arrestato nel 2008. Il centro propone ai giovani attività pedagogiche e ricreative. Attualmente, esso ospita anche il locale commissariato di polizia. Il costo complessivo dell’investimento è stato di 516 000 euro (di cui il 50% proveniente dal FESR).

Questi progetti sono un esempio vivo del fatto che la politica di confisca perseguita dalle autorità italiane paga: a livello sia economico che sociale. I progetti dimostrano alla popolazione locale che è possibile sviluppare con successo varie attività legali. Le nuove infrastrutture sociali e scolastiche contribuiscono inoltre a indicare ai giovani l’alternativa a una vita criminosa.ContestoL’Italia è il terzo maggior beneficiario della politica di coesione dell’UE dopo la Polonia e la Spagna. Tra il 2007 e il 2013, l’Italia beneficerà di investimenti per 28,8 miliardi di euro di cui 21,9 provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e 6,9 dal Fondo sociale europeo (FSE).L’Italia beneficerà inoltre di finanziamenti UE per 8,29 miliardi di euro del Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale (FEASR) e di 0,42 miliardi del Fondo europeo della pesca (EFF).Per altre informazioni sulla politica europea di coesione in Italia:http://ec.europa.eu/regional_policy/atlas2007/italia/

Tag: