Al via il Programma nazionale per supportare le PA nell’attuazione della politica di Coesione

Il 12 gennaio 2023 la Commissione europea ha approvato, con Decisione di esecuzione C (2023) 374, il Programma Nazionale di Assistenza Tecnica Capacità per la Coesione 2021-2027 (CapCoe). La gestione del programma è affidata all’Agenzia per la Coesione Territoriale.

 
Il CapCoe, con una dotazione complessiva di 1.267.433.334 euro (FESR, FSE+ e risorse nazionali), supporterà le Pubbliche Amministrazioni nell’attuazione della politica di coesione perseguendo gli obiettivi della strategia di rafforzamento della capacità amministrativa definita nell’Accordo di Partenariato 2021-2027.
 
La maggior parte delle risorse saranno destinate a Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia – le Regioni meno sviluppate nella programmazione 2021-2027 – attraverso il meccanismo del finanziamento non collegato ai costi – FNLC, novità che ha richiesto un attento lavoro metodologico, sviluppato lungo la fase di negoziato con la Commissione europea.
 
Nella logica innovativa del finanziamento non collegato ai costi, il CapCoe si focalizzerà principalmente sul risultato finale atteso prevedendo delle sfide ambiziose in quanto si impegna a raggiungere a fine 2027 un incremento di oltre 20 punti percentuali rispetto al dato fine 2020, sia della capacità di spesa che della capacità attuativa dell’insieme dei 7 programmi del Sud Italia.
 
Il Programma è stato costruito a partire dagli insegnamenti tratti dalle esperienze realizzate nell’ultimo decennio e dalle valutazioni condotte sul PON Governance e Capacità Istituzionale e sui Piani di Rafforzamento Amministrativo (ora PRigA) 2014-2020. I principali insegnamenti utili alla realizzazione efficace del PN CapCoe sono così riassumibili:
 

  • privilegiare politiche dal basso che partano da un’analisi puntuale dei fabbisogni dei territori e degli Enti Locali e sviluppino competenze e forme organizzative direttamente utilizzabili per l’attuazione delle politiche di coesione;
  • migliorare la gestione operativa delle politiche di coesione attraverso la messa in campo di strumenti efficaci che supportino prevalentemente quei processi che hanno ritardato e indebolito la realizzazione delle progettualità nel ciclo precedente (progettazione e gestione degli investimenti);
  • potenziare le competenze dei beneficiari in relazione alla definizione dei fabbisogni e alla ideazione degli interventi.

 
Partendo da questi presupposti, l’impianto strategico del programma pone al centro la dimensione territoriale, attraverso il rafforzamento delle amministrazioni locali su temi quali il capitale umano, l’organizzazione e i processi, la rigenerazione amministrativa, il supporto ai processi partenariali e il knowledge sharing.
 
Tra gli interventi previsti:

  • servizi territoriali di supporto agli enti locali da definire nell’ambito di Piani di Azione Regionali (PAR) delle Regioni meno sviluppate;
  • assunzioni di personale negli Enti locali e presso le Regioni Meno Sviluppate;
  • formazione a partire dalle figure professionali richieste dagli Enti territoriali;
  • rafforzamento della capacità amministrativa degli enti territoriali;
  • sostegno ai Piani di Rigenerazione Amministrativa – PRigA – regionali e al coordinamento degli stessi;
  • supporto alla governance e all’attuazione della politica di coesione 2021-2027;
  • sviluppo di processi di gestione efficienti;
  • sostegno delle pratiche partenariali partecipative.

 
Coerentemente con le finalità di offrire un supporto focalizzato sulla politica di coesione si prevede anche di istituire una Scuola nazionale della coesione, dedicata a una formazione specifica sui temi e all’aggiornamento continuo di giovani laureati, amministratori e professionisti da realizzare mediante accordi di collaborazione e convenzionamenti con la Scuola Nazionale dell’Amministrazione e/o con società ed enti in house dello Stato.